La personalità è un modello costante di percezione, relazione e pensiero sull'ambiente e su se stessi che si evidenzia in un'ampia gamma di situazioni sociali e personali.
In altri termini, uno stile di personalità è il bagaglio di convinzioni stabili che la persona mantiene sul sé e il mondo, da cui derivano modelli di pensiero, modi di sentire e comportamenti compatibili con questa visione di sé e del mondo [per esempio, le persone che si considerano meno capaci degli altri, di solito si sentono inadeguate e si comportano in modo collaborativo e remissivo].
Lo stile di personalità può essere visto anche come un conglomerato di tratti di personalità che tendono a raggrupparsi insieme.
Ogni persona sviluppa uno stile di personalità unico, che si forma grazie all'interazione tra fattori biologici, esperienze di vita e ambiente circostante.
Gli stili di personalità includono i meccanismi di difesa che vengono utilizzati per gestire gli aspetti problematici della realtà (tuttavia, le correlazioni tra stili di personalità i meccanismi di difesa non sono elevate).
Il concetto di personalità nella clinica è molto complesso da definire. Infatti, la dominanza dei tratti di personalità che compongono uno stile di personalità è diversa da individuo a individuo. In più, molti individui hanno un miscuglio di stili nella loro personalità . Ad esempio, una persona con stile istrionico narcisista può risultare molto differente da una istrionica dipendente o da una istrionica negativista.
I tratti di personalità e gli stili si distribuiscono in un continuum e possono presentare varianti normali o patologiche nei diversi soggetti.
I disturbi di personalità sono definiti come modelli durevoli di esperienza interna che sono pervasivi, rigidi, stabili nel tempo e causano angoscia e compromissione del funzionamento della persona. "Compromissione della funzionalità e la qualità della vita di un individuo" vuol dire problemi nelle relazioni interpersonali, nell'occupazione e nella gestione delle emozioni.
Il concetto che i clinici usano per spiegare la differenza tra le strutture di personalità funzionali e disfunzionali è quello della flessibilità adattiva, cioè la capacità di adattare la propria personalità , le proprie strategie di fronteggiamento alla situazione che si presenta in modo efficace.
Theodore Millon, nell'analisi della personalità , ipotizzò che la vita mentale fosse organizzata da tre polarità fondamentali: soggetto (io)-oggetto (mondo esterno), piacere-dolore e attivo-passivo.
Queste tre polarità rappresentano aspetti fondamentali nella comprensione e nell'analisi della personalità secondo l'approccio di Millon. Ognuna di esse influisce sul modo in cui un individuo si relaziona al mondo, si adatta alle sfide e alle esperienze, e sviluppa una visione di sé e degli altri. L'equilibrio o il disequilibrio tra queste polarità può contribuire a definire gli stili di personalità e, in alcuni casi, i disturbi di personalità .
La prima polarità , piacere-dolore, riguarda lo scopo di sopravvivenza e può essere intesa come un continuum che va dalla ricerca di nuove esperienze e della soddisfazione (tipico delle personalità narcisistiche, istrioniche o antisociali) all'evitamento del pericolo come obiettivo principale (tipico delle personalità ossessive ed evitanti).
La seconda polarità , attivo-passivo, riguarda le modalità di adattamento. Da un lato, vi è una modalità che ricalca quella del regno vegetale di "accomodazione ecologica": passiva, stazionaria, essenzialmente arrendevole e dipendente. Dall'altro lato, c'è la modalità di "modificazione ecologica", che implica una tendenza a modificare o riorganizzare l’ambiente: cioè alcune persone possono essere più attive, energiche e orientate all'azione. Questa polarità influenza l'energia, la motivazione e il livello di coinvolgimento di un individuo nelle attività quotidiane.
La terza polarità , io-altro, riguarda l'orientamento di un individuo verso se stesso e verso gli altri. Alcune persone possono essere più auto-rivolte, concentrate sulle proprie esigenze e desideri, mentre altre possono essere più orientate verso gli altri, prestando attenzione alle relazioni interpersonali. Le personalità che enfatizzano il sé sono sicure e assertive, con idee definite su come condurre la propria vita. D'altra parte, le personalità che enfatizzano gli altri si appoggiano e dipendono da altre persone per soddisfare i propri bisogni e perciò investono molto nelle relazioni con gli altri.
La valutazione della personalità è un elemento fondamentale nel modello di Millon, e secondo quest’ultimo dovrebbe essere parte integrante di qualsiasi intervento terapeutico. Comprendere la personalità è essenziale per collocare i sintomi psichiatrici nel contesto appropriato, se si desidera andare oltre il semplice trattamento dei sintomi come ansia o depressione, come era il caso in passato quando la medicina si focalizzava solo sulla tosse o la febbre.
FONTI
Craig, R. J. (2014). The Millon clinical multiaxial inventory–III. In Personality assessment (pp. 147-180). Routledge.